BIGLIETTI PASTORALI DEI GIOVANI

1. Ascolto e servizio: gratuità ed efficienza

«Vorremmo annegare le comunità farisaiche, tese a inquadrare le persone nella logica dell’efficientismo parrocchiale, che spesso non lascia spazio ai giovani e dice loro sempre di no. In questo modo i giovani non riescono a dare il meglio di loro, perché la loro collaborazione è spesso cercata solo perché c’è bisogno». Se il fariseismo deve restare sotto il diluvio, che cosa invece deve riemergere dalle acque? «Chiediamo accoglienza e apertura; chiediamo di farci sentire a nostro agio, anche quando siamo lontani dal gruppo che è la nostra “comfort zone”. La musica potrebbe invogliare tanti di noi giovani a partecipare; cantando si può anche pregare di più».

È interessante che i giovani cristiani reclamino la sepoltura dell’efficientismo e domandino più spazio per la musica. L’efficientismo, di cui noi adulti a volte siamo malati, finisce per strumentalizzare gli altri, anche in parrocchia: crea relazioni interessate, “perché c’è bisogno”, finalizzate ad un preciso risultato e ad un guadagno. La musica invece appartiene al mondo dell’arte, del gratuito, del “bello” – i ragazzi sono particolarmente sensibili alla bellezza – e del disinteressato. Non si tratta ovviamente di stare con la mani in mano; si tratta di rimettere in fila le priorità: il servizio di Marta è importante, ma l’ascolto di Maria è per Gesù addirittura essenziale, è “la parte migliore”, perché rappresenta il nucleo del servizio (cf. Lc 10,38-42). E quando i giovani chiedono alle comunità cristiane accoglienza e apertura, è perché desiderano essere considerati non solo per quello che possono fare, ma per quello che sono. Se non si sperimenta nella Chiesa la logica del dono, dove si deve sperimentare? Quando poi una persona si sente valorizzata per ciò che è, per il fatto stesso di esistere, allora “fa” molto di più e lo fa anche volentieri: alla fine, la gratuità favorisce anche l’efficienza, evitando però l’efficientismo.

•      La proporzione tra momenti di ascolto (della parola di Dio e dei fratelli) e offerta di servizi, nella nostra comunità cristiana, è evangelica (cf. Marta e Maria), oppure riscontriamo qualche tendenza efficientista e funzionalista? Le persone malate o svantaggiate, che si sentono “inefficienti”, sono di casa tra noi?

•      Quali esperienze di gratuità sono presenti? In che misura le attività e i servizi proposti dalla nostra comunità favoriscono le relazioni e in che misura invece le ostacolano?

•      I giovani, con la loro creatività, hanno la possibilità di trovare spazi di incontro e attività e di inserirsi, effettivamente e affettivamente, tra gli operatori pastorali?

* Gli uffici pastorali diocesani propongono, insieme alla diocesi di Carpi, l’iniziativa “Credi tu questo?”, per approfondire le basi della nostra fede in maniera interattiva (integrando digitale e presenza, diocesi e parrocchie); è una proposta che va nella direzione di favorire la formazione degli operatori pastorali, giovani e adulti, e l’ascolto delle domande profonde che la pandemia ha svelato, sollevato e depositato nel cuore di tante persone. Ciascuno degli uffici, poi, potrà proporre dei cammini di formazione per gli operatori, anche utilizzando la forma interattiva e l’attrezzatura di cui diocesi e parrocchie si sono dotate: www.chiesamodenanonantola.it/credi-tu-questo-il-percorso-comunitario-sui-fondamenti-della-fede.

* Gli uffici di pastorale giovanile, missionaria e vocazionale predispongono, in accordo anche con altri ambiti diocesani, occasioni formative e spirituali per i ragazzi e i giovani per il discernimento della propria vocazione e missione: dal sito diocesano www.chiesamodenanonantola.it si può accedere alle pagine dedicate. Alcune iniziative vanno incontro alla proposta, nata da alcuni giovani, di vivere insieme periodi prolungati di vita comunitaria nel tempo ordinario.    (continua…)

LA SOLUZIONE MIGLIORE – 2