Spazio in cui ognuno può condividere riflessioni, preghiere, fatiche, speranze, sentimenti in questo tempo di “quarantena”…

22 pensieri su “Una Comunità che condivide…

  • 21/03/2020 alle 12:29
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    Preghiera a Maria (di Don Erio)

    Vergine del cammino,
    guida il nostro deserto quaresimale
    con il dono della speranza;

    Promessa sposa di Giuseppe, donaci la fiducia di essere custoditi sempre dal Signore;

    Madre del Figlio di Dio,
    spegni le nostre paure e accendi
    la lampada della risurrezione;

    Donna del Calvario, accompagna sotto la croce gli ammalati, i sofferenti e le persone sole e fragili;

    Regina degli Apostoli, continua ad implorare con noi, nel Cenacolo, il dono dello Spirito d’amore;

    Immagine della Chiesa,
    regalaci uno sguardo capace
    di consolare i fratelli nel dolore
    e sostenere coloro che li curano.

    Porta del cielo, accogli fra le tue braccia tutti quelli che oggi hanno concluso il loro
    pellegrinaggio terreno.

    Ave o Maria…

  • 22/03/2020 alle 9:55
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    Grazie per questa bella preghiera di affidamento a Maria nostra dolce patrona e protettrice.

  • 22/03/2020 alle 11:57
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    vi ringraziamo per esserci vicini in questo momento difficile
    un caro abbraccio a tutti
    famiglia Po

  • 29/03/2020 alle 17:06
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    29 Marzo 2020

    In questo periodo di Quaresima e di isolamento forzato abbiamo fatto alcune riflessioni che vorremmo condividere con voi. Questo momento che viviamo ci ha dato l’opportunità di riflettere sul nostro modo di vivere ( come società ) e sui valori che proponiamo ai più giovani. Una vita sempre più frenetica al centro della quale c’è spesso il profitto , il potere e l’egoismo.
    Questo Corona Virus ci costringe lontano dal profitto e ci obbliga ad attendere che arrivino tempi migliori lontano dagli affetti più cari. Non è un caso che vediamo i risultati del nostri comportamenti dopo 15 giorni. Solo allora sapremo se siamo stati virtuosi o no e questo è l’opposto del “tutto e subito” che impone il mondo del lavoro. Ci educa alla paziente attesa.
    Ci viene chiesto di fare ognuno la propria parte seguendo delle regole che tengono in considerazione il bene della collettività e soprattutto dei più fragili. Esattamente l’opposto di quello che la società ci mostra come modello, dove l’egoismo prevale su tutto. Ci educa alla solidarietà.
    Allora noi non crediamo che quello che ci sta capitando sia una punizione divina per la nostra vita dissennata ( come taluni affermano ). Di certo però leggiamo in tutto ciò un segnale che ci invita a ripensare il nostro modo di vivere. Dare priorità alle cose che veramente contano : affetti, tempo, solidarietà. Credo che se saremo in grado di dare le giuste priorità potremo consegnare ai più giovani una società a misura d’uomo dove è bello vivere e crescere. Ecco dunque che anche le vittime del Corona Virus non saranno state vane !
    Elena e Carlo

    • 29/03/2020 alle 21:13
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      Grazie Elena e Carlo…
      Gianluca

  • 04/04/2020 alle 17:26
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    Sono un pò in ritardo ma il sacerdote che ha celebrato la messa del 2 aprile mi ha manifestato la gratitudine di Dio per il caro p.Onorio,come se lo stesso avesse desiderato dimostrare il suo amore per l’Africa cedendo la clebrazione eucaristica a un confratello africano.ciao a tutti.

  • 04/04/2020 alle 23:32
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    Siamo ormai confinati “ a casa” da quasi un mese, non ci pesa particolarmente perché è per il nostro bene e per il bene di tutti, certo con le nostre piccole e modeste forze cerchiamo di “ consolare” e aiutare persone vicine che hanno bisogno di una parola di conforto o di un aiuto pratico. Questo periodo spero porti nell’animo e nelle coscienze delle persone una consapevolezza al cambiamento, un cambiamento ai ritmi di vita …. un cambiamento che porti più alla solidarietà e non all’interesse personale.
    Una preghiera per amici che sono in ospedale e soprattutto per un nostro piccolo parente ( di neanche 4 anni, Giacomo) che in questo momento lotta con una gravissima malattia.
    Maria&Gianfranco

  • 14/04/2020 alle 9:22
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    Come per tutti “la quarantena” diventa ogni giorno più pesante, più complicata da gestire. Soprattutto aumentano le preoccupazioni.
    La “nostra vita”, quella che ormai era scontata, e che a volte ci lamentavamo (perché si correva troppo… non si sapeva da parte prendere … non era gratificante … non era giusta …) ora ci manca tantissimo.
    Siamo tutti in attesa del “bollettino” delle 18, che inesorabilmente ci fornisce dati sconfortanti (sebbene in miglioramento) e che si fanno pensare che la fine di questo periodo non è in arrivo. Stiamo iniziando a vedere le prime luci in fondo al tunnel, ma abbiamo ancora chilometri da fare.
    Usciremo dal tunnel tutti insieme. Il bene di ognuno di noi è quello di tutti. Più che mai è un esercizio di solidarietà, che ci porta a piangere i morti che non conosciamo e ad essere vicini ai loro familiari.
    Stiamo imparando che è una ricchezza la possibilità di partecipare alla messa insieme ad altri fratelli e sorelle, bere un caffè con gli amici.
    Mio figlio, 8 anni, sta facendo riflessioni serie (pur con le difficoltà di tutti bimbi in un periodo così) su sugli amici, sulla scuola, sul gruppo scout, sulla messa, sul catechismo, la palestra … cose forse prima data per scontate.
    E’chiusa la scuola, ma aperta a tutti la scuola di vita. Speriamo di non dimenticare questo percorso; all’uscita dal tunnel speriamo di essere persone diverse, maturate, cambiate… e che la solidarietà di tutti verso tutti continui ad essere il nostro denominatore comune.

    Un abbraccio a tutti.
    Speriamo di vederci presto

  • 17/04/2020 alle 18:53
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    È molto bello questo spazio dedicato alle riflessioni! E in questi giorni, da circa 3 mesi a questa parte abbiamo certamente più tempo per riflettere, meditare, apprezzare. Un piccolo parassita che si è cinto indegnamente di una corona, ci ha costretti a fermarci, a stare in casa, a stare dentro noi stessi.
    Sì, perché anche in casa, dobbiamo isolarci dai nostri affetti! E allora… questo tremendo flagello ci ha obbligati a parlare con noi stessi.
    Non c’eravamo abituati: le nostre vite sempre spinte all’esterno e, quella voglia di ESSERCI sempre e comunque.
    La rincorsa del PIL, il raggiungimento del fatturato nelle fabbriche, a tutti i costi, anche mettendo a rischio la salute di chi ci lavora.
    Il Coronavirus ha fatto diventare visibili persone prima invisibili: i Clochard, i Rom, i nostri cari anziani ospiti delle RSA.
    Il Coronavirus ci ha fatto apprezzare persone che con il loro lavoro appassionato, si sono dedicate in questi mesi, più agli altri che ai propri cari. Sono medici, sono infermieri, sono tecnici di laboratorio: a loro io stessa, rivolgevo qualche diffidenza e qualche polemica! Le chiese con le porte spalancate e le panche vuote, stanno quasi trasformando atei e agnostici in credenti! Una irresistibile voglia di spiritualità!
    In questi giorni si sente dire spesso: PRIMA O POI BISOGNA TORNARE ALLA NORMALITÀ. Ma qual è la normalità? Nel nostro mondo in cui si mette in antitesi il profitto e il rispetto della natura. In questa nostra epoca in cui si può rendere giusto lo spegnimento della vita, perché chi non produce più è degno solo di essere chiamato vegetale…
    Qual è la normalità? Tenere lontano dalle nostre vite la morte, le malattie, l’imponderabile?
    Nella nostra società USA E GETTA, abbiamo bandito tutto ciò che fa a pugni con il nostro senso (sbagliato) di onnipotenza e la nostra presunzione di riuscire sempre a prevedere tutto.
    Ma in tanta tristezza, questo piccolo parassita che si attacca ai nostri corpi, ci ha spinti ad unirci, ad aggregarci con il cuore e con la mente, ci ha avvicinati a Dio!
    Ci siamo uniti in un fronte comune e abbiamo riscoperto un’umanità sopita, una voglia di ascoltarci, una voglia di aiutarci e di ESSERCI… questa volta nel modo giusto!

  • 19/04/2020 alle 16:34
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    Mille grazie alla Parrocchia, e soprattutto ai Padri Dehoniani per la loro costante presenza, nonostante le difficoltà del periodo, attraverso il canale YouTube. La nostra Parrocchia continua ad essere tale anche ora.

    • 20/04/2020 alle 19:39
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      Bravo / Brava .
      Si’ la nostra Parrocchia , con tutti i suoi operatori , ha conservato un contatto costante con i suoi fedeli e con la parte piu’ bisognosa della nostra umanità !
      A partire dal parroco padre Gianluca e ai suoi confratelli che , ogni giorno celebrano una messa virtuale ma , se possibile , ancor piu’ emozionante di quella live . Arrivando alle suore pastorelle : quanto ci mancano !
      Incontrarle in chiesa , imbattersi nei loro sguardi e , nelle loro parole rassicuranti , era bello !
      Giungendo all’ operatore del Centro di Ascolto della Caritas , sempre pronto a cogliere al volo i bisogni morali e materiali delle persone , ma senza sottolinearlo o farlo pesare a chi quest’ attenzione la riceve !
      Soffermandosi sui volontari che , con passione lo affiancano e portano un sorriso e le spese a casa : sono gli angeli del gruppo Caritas e i fantastici ragazzi dei gruppi giovani e degli scout !
      E , che dire degli ANIMATORI che tengono alto il morale delle truppe , incoraggiando e ispirando tante iniziative che i nostri ragazzi , figli e nipoti non vedono l’ ora di concretizzare con l’ entusiasmo che li contraddistingue !
      Grazie ! Io stessa devo dire Grazie a tutti , a tutte le persone che ho prima nominato , per aver remato insieme a me in un momento un po’ tempestoso della VITA !

  • 22/04/2020 alle 20:46
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    Ciao ragazze del mitico gruppo ANZIANO E’BELLO !
    Come va ?
    Proporrei di modificare il nome del vostro spumeggiante gruppo importantissimo nella vita della nostra comunita’ !
    Macche’ anziano ! Quel nome proprio non vi rispecchia !
    Voi che cucite ,inventate , insegnate e aiutate bimbi e ragazzi nello svolgimento dei noiosissimi compiti !
    Senza tralasciare le celestiali torte che fate per le sagre ! Non e’ adeguata a voi quel nome ! E ‘ riduttivo e non vi rende fede !
    Che ne dite di pensare a un altro nome : SILVANA E LE ALTRE
    Le ragazze creative ( naah …questa e’ lofi )
    LE RAGAZZE DALLE MANi D ‘ORO .
    Con voi non si invecchia mai !
    Quando venivo a trovarvi lassu’ al primo piano , il vostro vocio e le vostre risate mi riempivano di allegria e la paura di invecchiare svaniva !
    Mi colpiva l’ effervescenza delle vostre idee e delle vostre personalita ‘ .
    Quando spalancavo la porta per la voglia di salutarvi ( o di carpire qualche frammento delle vostre originali idee ) le vostre mani custodivano sempre qualcosa : il pezzo di un orecchino da creare , un gomitolo di lana da manipolare per inventare qualcosa di inaspettato !
    Ma anche un nastro da trasformare in uno scintillante fiocchetto , una zip indisciplinata da sistemare su un paio di jeans ! Quanti piccoli grandi capolavori realizzati sempre con allegria e con spirito di squadra , ma anche con schiettezza e genuinita’ montanara ( vero Silvana ? ) tutta sostanza e niente fronzoli !
    Grazie ragazze ho ancora il vostro bel porta foto della bancarella dell’ ultimo Natale !
    Mi mancate tanto !
    Arrivederci a presto magari al festeggiamento del compleanno di una di voi … Magari alla sagra di Settembre con una piccola Grande bancarella con modalita’ contingentata!
    Bacioni

  • 26/04/2020 alle 11:48
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    Voglio augurare una buona domenica a tutta la comunità di Regina Pacis!

    • 01/05/2020 alle 11:53
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      Ciao a tutti ! Come va ? .
      Si’ perche’ va , anche con il lochdown si tira avanti , diceva mia mamma , con l’ aiuto di Dio tutto puo’ cambiare !
      Riflettevo sul fatto che c’ e’ una parte della societa’ che si e’ fermata piu’ di altre .
      E’ rimasta sulla linea di partenza quella parte pronta a partire per tagliare il traguardo , la parte della societa’ che deve ancora realizzare tutto nella sua vita : l’ amore , il lavoro , una famiglia ,il diritto a far contare la propria opinione dentro una cabina elettorale !
      Sintetizzando : si e’ fermato il nostro FUTURO , il nostro PROGETTO A LUNGO TERMINE .
      Il 28 febbraio ,data che restera’ scolpita nelle menti di migliaia di prof e studenti , l’ allegra campanella delle scuole e’ diventata afona !
      Il chiassoso vocio , redarguito dai mitici collaboratori scolastici ( chi non serba un bel ricordo di loro ? ) ha lasciato spazio a un silenzio assordante !
      Aule vuote , cosi’ vuote che vi rimbomba l’ eco della voce ! Seggioline costrette sotto i banchi , l’ attaccapanni a muro , in castigo ..
      ” Era bello mettersi sull’ attenti al suo ingresso in aula ” ha detto mio figlio ieri .
      Chi l’ avrebbe mai detto ?
      Il prof da tutti temuto , croce e delizia dell’ Istituto , e’ oggetto di un attacco acuto di nostalgia !
      E gia’ , quel prof tutto d’ un pezzo , ha svelato un pezzo nascosto dal suo ruolo didattico : il suo senso paterno ! Ogni mattina si affaccia dalla sua finestrella virtuale e si fa raccontare dai suoi studenti frammenti di giornata , aspettative , inquietudini , desideri .
      Ma allora anche i prof sono stati adolescenti ! Con le stesse contraddizioni , con le stesse sicurezze ( o bianco o nero , non ci sono sfumature ) , con la stessa voglia di esplorare il mondo !
      Il mondo che , in questi mesi di lockdown si e’ infeltrito , rimpicciolito : e’ tutto concentrato nelle camerette dei nostri ragazzi !
      Gli angeli con la matita a doppia punta in una mano e, il tablet nell’ altra ,sono riusciti giorno dopo giorno a chiuderli nelle loro camerette e a fargliele vivere come un paradiso !
      Vedete molti ragazzi in giro ? Questo e’ anche merito di insegnanti e prof che da giorni rafforzano il senso di responsabilita’ dei nostri ragazzi , senza far loro prediche ma , con il loro comportamento ! Lavorano , in silenzio , con dedizione , se possibile anche maggiore di quella con cui lavoravano nella scuola vera!
      Esercitano la loro missione senza attendersi elogi o apprezzamenti, come accade ad altre categorie di lavoratori ,destinatari di continui riconoscimenti nelle diverse emittenti televisive !
      Allontanandosi , professori e studenti si sono avvicinati , nello sforzo comune di arricchire questa missione !
      Mission impossible ai tempi del corona virus ? Ma no !
      Il lavorare da remoto ( da lontano ) come si dice adesso , ha fatto si’ che studenti e prof si avvicinassero , ha generato la capacita’ di sostenersi gli uni agli altri e viceversa ( come canta Gabbani in una famosa canzone ) !
      Professori e studenti ora , camminano insieme , si rassicurano gli uni con gli altri , e assaporano la gioia di portare a termine il programma !
      E’ diventato un obiettivo da ..raggiungere , senza sconti e senza facilitazioni , quasi una sfida ! Non diminuire la difficolta’ delle verifiche e delle interrogazioni e’ stato e sara’ un impegno lodevole dei prof , poche’ non hanno mai sottovalutato la capacita’ dei ragazzi di studiare anche nei momenti difficili.
      E’ diventata una sfida nei confronti di questo mostriciattolo che si sta unrubando tante vite : non farsi scippare quella dimensione di NORMALITA ‘ che sia pur faticosamente , i prof e i nostri ragazzi con il loro entusiasmo e la loro determinazione sono riusciti e riusciranno a conservare !
      E quando questa tempesta cessera’ e giungera’ la quiete , i nostri ragazzi avranno una capacita’ in piu’ di ritagliarsi la bellezza della NORMALITA’ anche dove e quando sembra questa si sia smarrita ,inghiottita dal caos !
      E allora grazie prof e insegnanti tutti e , nella nostra parrocchia ce ne sono tanti, per quello che fate e che farete per i nostri ragazzi , per il nostro FUTURO , per il nostro PROGETTO A LUNGO TERMINE !

  • 26/04/2020 alle 16:46
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    Grazie Remigio !
    E’ bello augurare a tutti una buona domenica ! In questi mesi abbiamo quasi dimenticato di augurare qualunque cosa perche’ non festeggiamo piu’ nulla !
    Mi auguro che questo tuo augurio porti
    fortuna a tutti !
    Ma , cosa ne pensi tu e tutta la nostra Comunita’ di questo TANA LIBERA TUTTI ? Di questo allentamento delle
    misure di contenimento della pandemia ?
    Gli ” autorevoli ” e sempre ” coerenti ” epidemiologi , infettivologi , virologi hanno gia’ previsto un colpo di coda del mostriciattolo verso settembre !
    E allora ? Io sono un po’ perplessa di questa sbagliatissima voglia di tornare a ” correre” !
    Ha dimostrato di essere una modalita’ poco intelligente e … molto perdente !
    Io spero in un ritorno al futuro , non al passato !

  • 03/05/2020 alle 12:26
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    Gesù,pastore e porta.
    -Leggendo il Vangelo di oggi, mi è balzato agli occhi un collegamento che mi è sembrato curioso, forse perchè non mi è mai capitato di sentirlo, ma che però si adatta anche a questi tempi in cui tanti sono in difficoltà.
    nei Vangeli della Nascita, si racconta che il primo annuncio fu fatto ai pastori, e ci è stato spiegato che i pastori erano considerati impuri dagli ebrei, perchè stavano a contatto con gli animali. Ecco , alla fine il pastore, cioè l’ultimo, l’impuro, quello che vive ai margini, diviene il custode e la guida delle pecore, di un gregge…colui a cui guardare e a cui fare riferimento, da trattare con rispetto.
    in questo periodo in parrocchia (e non solo) c’è stata maggiore attenzione agli utimi, quelli soli, le famiglie in difficoltà economiche, anziani, disabili… cosa ci stanno insegnando, su noi stessi e sul nostro rapporto con Dio?
    Ci siamo preoccupati dei giovani e degli studenti (quanti sono in difficoltà adesso, quelli più riservati e timidi e privi di relazioni sociali, privi di un computer che gli consenta di stare al passo con gli altri, italiani e non), delle persone più anziane e di chi non riesce a pagare le bollette, poi ci saranno i disoccupati, chi è costretto a lasciare il lavoro per gestire figli o anziani finchè non si troveranno nuovi modi di stare insieme, penso a chi in parrocchia è già proiettato al futuro è sta già pensando a come si potrà fare, e penso che ci sono persone straordinarie, che fanno tante cose senza farsi notare mi stupisco sempre quando vedo quanta dedizione e persone che conosco poco, e persone che sono lontane da me, che si scoprono per me maestri, e degni di massimo rispetto, perchè custodiscono relazioni .
    anche la Preghiera non è stata trscurata, attraverso il telefonino è possibile seguire lodi e vespri e la Messa, recitati dalla Comunità deHoniana, ed è bello e consolante vedere una comunità che si riunisce e un po’, anche se a distanza, mi sento parte anche io di coloro che sono attorno all’altare, mi immedesimo anche io, le parole recitate da loro sono anche le mie.
    Grazie per le parole che altri hanno lasciato qui, un po’ tutti siamo pastori, senza saperlo. e tutti siamo custodi del gregge che ci è stato affidato, noi credenti e il nostro prossimo (non solo i congiunti, ma anche le pecore smarrite).
    Buona Domenica, pastori!

  • 09/05/2020 alle 22:28
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    Col cuore in mano…
    Voglio dedicare questi miei pensieri a persone speciali , che una parte della nostra parrocchia e comunita’ vede solo quattro volte al mese !
    Raramente incontriamo queste persone durante la celebrazione delle sante messe , raramente le vediamo nelle panche della chiesa o tra i canterini del coro . Eppure queste persone speciali pregano : forse anche piu’ intensamente di chi si accosta alla comunione domenicale . Pregano vivendo la loro vita , giorno dopo giorno, affrontando tempeste e correndo una gara ad ostacoli !
    No , non sono atleti che si allenano per le olimpiadi o per il tour de France ,
    sono atleti che si allenano ogni giorno a rinunciare , a sacrificarsi , a non gettare mai la spugna e, a sorridere sempre anche quando la vita mette loro a dura prova e li graffia lasciando delle ferite . Ferite che queste persone speciali , trasformeranno in punti di forza, ferite delle quali non si lamenteranno mai e che si getteranno alle spalle perche’ la vita incalza e chiede loro altre prove , altre sfide .
    Sono gli eroi del vivere quotidiano , quelli che mettono in pratica , al loro risveglio , gli insegnamenti del Vangelo .
    Non chiamateli fragili : fate loro un torto, perche’ restare a galla tra mille difficolta’ ( come sudare le proverbiali 7 camicie per mettere insieme il pranzo con la cena ) e’ da eroi , anzi da supereroi !
    Non chiamateli fragili , perche’ non stanno in trincea ad attendere il nemico che li colpisce senza pieta’ : la poverta ‘ . Ma combattono in prima linea ( come i nostri valorosi dottori) in una situazione che , da emergenziale , diventa la normalita’ .
    Questi eroi si sono adattati con estrema facilita’ alle restrizioni della liberta ‘ personale ( come alcuni definiscono la quarantena ) , perche’ sono allenati a litigare con voglie e desideri che l’ indigenza economica costringe a rimuovere e a soffocare !
    A questi eroi che i pochi soldi non consentono di andare in palestra , di gustarsi una pizza in pizzeria ( e neanche da asporto ) , o di rilassarsi su
    confortevoli sedie del parrucchiere, la quarantena fa loro un baffo !
    Questi combattenti che hanno spalle piu’ robuste di altri , perche’ devono attivare un costante distanziamento mentale per non restare ostaggi di tristezza e delusioni .Questi lottatori che hanno cassetti pieni di sogni , che sanno pregare, perche’ il sentimento della speranza e’ un sentimento cristiano che sanno coltivare senza mai farlo appassire !
    Queste persone speciali che potrebbero darci lezioni su come si gestisce una quarantena : con il sorriso e con la forza di chi si dedica alle cose che davvero contano nella vita !
    A questi eroi che si mettono in coda davanti alle Caritas , con le due armi piu’ potenti che ci siano : la dignita’ e la pazienza , voglio dare da parte mia e di tutta la comunita’ Regina Pacis, tutto l’ affetto e l’ ammirazione che meritano .
    Con l’ augurio che quel cassetto pieno di sogni , con l’ aiuto di attenti operatori e con l’ aiuto di Dio , si svuoti un po’ perche’ quelle aspirazioni si sono tramutate in realta’ !

  • 25/05/2020 alle 23:27
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    UN GIORNO INDIMENTICABILE

    23 marzo
    ore 18,30
    CHIESA REGINA PACIS
    Dopo aver tenuto le sue porte spalancate come a volerci abbracciare e consolarci perche’ a causa del corona virus , non potevamo varcare la sua soglia, oggi ci accoglie con l’ abito della festa !
    Ci da’ il bentornati con dei rametti d’ ulivo ( simbolo di buon auspicio e di un nuovo inizio ) e due flaconi di gel igienizzante ( quasi un’ icona della
    nostra nuova normalita’ )!
    Due volontari in corpetto arancione ci danno il benvenuto sul sagrato della chiesa e altri due volontari ci accompagnano verso le panche ,consigliandoci dove accomodarci per non creare assembramenti . Che organizzazione ragazzi ! Nulla e’ lasciato al caso ! Proprio come in una gran bella festa , anzi come in una dedicazione , un rito che sottolinea un inizio , un ricominciare o un riprendere da quel giorno di marzo , in cui tutto era rimasto sospeso . L’ aria festosa
    ci avvolge anche all’ interno della chiesa : le panche sembrano indossare delle collane ! In realta’ sono catenelle : un modo romantico per ricordare a qualcuno sopraffatto dall’ emozione , che non deve sedersi la’ dove esse compaiono !
    La celebrazione della Santa Messa si fa attendere un po ‘ , come una sposa fa attendere il suo futuro sposo!
    Forse qualcuno nutre qualche timore verso questo diverso incontrare la santa messa ma , basta sollevare lo sguardo verso l’ alto , verso Gesu’ che si protende verso di noi , che sta scendendo in mezzo a noi . Basta farlo accomodare accanto a noi , per capire che nulla e’ cambiato , perche’ Dio e’ sempre stato con noi, anche quando non potevamo ricevere la santa particola nel sacramento della comunione !
    Poi arriva padre Gianluca a rompere il ghiaccio ( se cosi’ si puo’ dire ) : e’ la prima volta ,dice , che celebra una messa in maschera . Poi esterna tutta la sua contentezza nel ritrovare tutti noi insieme , nell’ incontrarci
    realmente e probabilmente piu’ uniti di prima .
    La messa del 23 maggio era dedicata a Massimo , volontario Caritas , volontario del bar della parrocchia , volontario del coro TUTTINSIEME , purtroppo scomparso un anno fa .
    Cominciare le sante messe live nel ricordo di una persona altruista che ha dato il suo tempo e la sua voglia di fare del bene , ha impreziosito questo nuovo inizio ,arricchendolo nel suo significato cristiano : la testimonianza di chi viveva secondo gli insegnamenti del Vangelo .
    Io personalmente ho assistito anche alla santa messa delle nove del 24
    maggio ( ho fatto ricordare i miei cari genitori che non ci sono piu’ ) .
    Mi ha toccato e colpito molto la riflessione portata avanti da padre Marco durante l’ omelia .
    Come nell ‘ Ascensione , Dio sale in cielo , per esserci ancora piu’ vicino ,
    noi genitori ci allontaniamo dai nostri figli per esser loro piu’ vicini !
    Sembra un gioco o un bisticcio di parole , un paradosso !
    Ebbene si’ anche noi genitori talvolta , dobbiamo lasciarli andare i nostri ragazzi, i nostri figli : in questo modo regaliamo loro l’ opportunita’ di crescere e di maturare autonomamente .
    Se stessimo loro sempre troppo vicini faremmo loro dei danni piu’ che del bene . Come voler dire : ti sto sempre vicino perche’ non mi fido di te !
    Allontanarsi e’ dimostrazione di fiducia, proteggere troppo non e’ voler bene ma , continuare a trattare i propri figli come bambini .
    Fin quando i nostri figli sono piccoli , li accudiamo , li guidiamo , li proteggiamo ma , diamo loro anche gli strumenti affinche’ distinguano cio’ che e’ buono da cio’ che non lo e’ .
    A mano a mano che diventano grandi dobbiamo mantenere le distanze tra noi genitori e figli , per non tarpar loro le ali ! Abbiamo insegnato loro con poche parole e tanti esempi ,come costruirle ma ci dobbiamo allontanare per farli volare !
    Come ci ha fatto riflettere padre Marco , alcune volte l’ affetto e il rispetto non si manifesta con la continua presenza fisica ma, con l’ allontanarci da chi vogliamo bene !
    Certo non e’ impresa facile , come non lo e’ stato per tanti figli , rinunciare a incontrare i genitori anziani in tempo di Covid 19 !
    Certo non e’ sempre facile ma , allontanarsi da un figlio significa donargli la possibilita’ e lo spazio vitale per costruirsi la propria personalita’ . E se questo accade con delle cadute , ben vengano queste piccole crisi , poiche’ se nostro figlio si rialzera’ da solo , sara’ piu’ contento di se’ stesso e piu’
    fiducioso nelle sue capacita’ di interagire nel modo piu’ adeguato alle situazioni che , di volta in volta , si presenteranno nella sua vita .
    E’ bello l’ esempio che padre Marco ha raccontato , della bicicletta senza le rotelle !
    Arriva il momento in cui tutti i papa’ o le mamme ( chi di noi non l’ ha fatto ? ) a sorpresa tolgono le rotelle dalla bici del loro bimbo !
    Questo gesto e’ come una metafora della vita : prima o poi dobbiamo cominciare a camminare con le nostre gambe!
    Senza la protezione di quelle adorabili rotelle il bimbo cadra’ , verra’ voglia di dargli ancora un po’ di tempo . Ma non rimetteremo le rotelle : il bimbo cadra’ impegnandosia al massimo per rialzarsi pur di far bella figura
    e sentirsi dire : bravo ce l’ hai fatta !
    Quando poi incurante del ginocchio
    dolorante salira’ sul sellino e pedalera’ velocemente per non cadere di nuovo, come sara’ bello gridare orgogliosi : ” Visto mamma ,papa’ ce l’ ho fatta ” !
    Togliere le rotelle alla bici puo’ considerarsi un’ allegoria , una metafora di cio’ che e’ meglio fare per far crescere i nostri figli in modo sano e senza sostituirci sempre a loro con l’ illusione di proteggerli .
    Allontanandoci paradossalmente ci avviciniamo perche’ mancando loro una protezione , una sicurezza data dall’ esterno , i nostri figli se la costruiranno con le loro forze e , quando ci riusciranno grideranno ancora orgogliosi e fieri di se’ stessi : Mamma ,papa’ ce l’ ho fatta !
    Probabilmente non ce lo diranno mai , come mai ci daranno il gusto di dirci che avevamo ragione ma , allontanandoci e facendo un passo indietro dimostreremo loro di amarli davvero .

  • 25/05/2020 alle 23:33
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    Scusate ho sbagliato la data 23 maggio

  • 02/06/2020 alle 10:06
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    Un pensiero colmo di affetto per una persona speciale per la sua bonta’ e genuinita’, che ci ha lasciati ieri .
    Il mio sentimento di vicinanza al dolore della sua famiglia .

  • 04/06/2020 alle 15:22
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    Chi fa del bene non muore mai

    Oggi c’ e’ stato il ricordo di una persona speciale .
    Non riesco a pronunciare la parola : funerali perche’ sono convinta che la vita di Luisa non e’ finita l’ 1 giugno .
    L’ abbiamo vista fare tante cose per la nostra parrocchia , per gli altri , senza mai risparmiarsi .
    Era solita andare alla messa delle 9 Luisa , scherzando la chiamava messa di serie B .
    Amava scherzare e le tante cose nelle quali si prodigava senza mezze misure , le faceva con umilta’ , senza mai ostentare o darsi delle arie !
    Ha fatto del bene non so per quanti anni della sua vita Luisa : 14 / 15 anni ?
    Mi e’ rimasto impresso nella mente quando ricordo’ a Carlo , volontario della Caritas , che non era mai mancata alla distribuzione degli alimenti : in tanti anni non si era mai sottratta alla sua voglia innata di alleviare le sofferenze altrui e di metterci anche un sorriso dentro quelle sportine che donava !
    Tosta , davvero tosta e senza peli sulla lingua , trasparente come un bicchiere d’ acqua : era cosi’ Luisa .
    Le sofferenze della vita non l’ avevano indurita . Certo non era donna di baci e abbracci , complimenti e moine , di smancerie come dice mio figlio .
    Ma meglio , molto meglio : tutta sostanza , poche chiacchiere , niente fronzoli e tanta genuinita’ .
    Luisa era d.o.c. ,passatemi il termine , originale e inimitabile ,brillante e sempre con la battuta pronta !
    Sicuramente non era facile conquistarsi la sua stima e la sua fiducia ,poiche’ non si fermava alle apparenze . Ma una volta afferrata la sua simpatia ti sentivi felice ! Come me , anni fa nella chiesa di San Vincenzo … Ci eravamo recati a pulirla : io , Luisa , Antonio .
    A pulizie concluse tornando in parrocchia Luisa volle offrirmi il caffe’ al bar … per me fu un momento bellissimo . Non perche’ il caffe’ che fa Toni e’ buonissimo ( anche ) ma perche’ quel gesto fatto da Luisa era ricco di significato . Luisa amava la verita’ , le persone vere , aveva un senso della giustizia molto spiccato , come me . Forse aveva trovato in me una persona vera , proprio come lei .
    E si’ Luisa non sapeva proprio mentire
    ( che qualita’ insolita ai nostri giorni ) .
    Ricordo quando mi confido’ che non amava particolarmente fare i tortellini e che ogni tanto usciva dallo stanzone dove l’ allegria delle resdore , si mescolava con il profumo del pesto , per respirare una boccata di ” sana ” nicotina ! Mi piaceva il suo umorismo un po’ irriverente : avrebbe strappato una risata a chiunque , persino a chi soffriva di depressione cronica !
    Ho visto svariate volte la Luisa mentre affettava il pane alle sagre : come lo affettava lei , sottile ma non troppo , affinche’ non si sbriciolasse , nessuno riusciva a superarla .
    Anche quel gesto era emblematico della personalita’ della Luisa : mettere l’ anima e il cuore in tutto , dalle cose piu’ semplici a quelle piu’ grandi e non accontentarsi mai ma avvicinarsi sempre di piu’ alla perfezione ( anche con le armi dell’ autoironia )
    Autoironia : un’ altra caratteristica della personalita’ di Luisa .
    Un’ altra caratteristica delle persone umili e intelligenti : giocare con se stessi e conservare un animo e una mente giovanile . Forse e’ per questo che i ragazzi e le ragazze con il Sole disegnato sulle magliette arancioni ,
    l’ hanno amata e l’ hanno sempre apprezzata per come era . Non e’ facile entrare nelle simpatie del mondo degli adolescenti , ma Luisa c’ era riuscita e , se avesse visto gli animatori del Centro Estivo stamane in chiesa , avrebbe detto ( secondo me ) : O pero ‘ quanta gente che mi vuol bene !
    Quando si commuovono i giovani , la loro e’ una commozione genuina , vera , come era vera la Luisa !
    Mancherai Luisa a tutti quei ragazzi e ragazze Animatori del centro estivo che stamane , sotto un cielo piangente , sono venuti in chiesa per abbracciarti per l’ ultima volta .
    Mancherai anche a me : non sono mai riuscita a contraccambiare quel caffe’ come avevo promesso , ma ti regalo
    questo mio ricordo .
    E …… soprattutto la mia stima .

  • 19/06/2020 alle 12:36
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    Auguroni affettuosi a tutti i sacerdoti del Sacro Cuore di Gesu’ : I padri dehoniani .
    Che il loro spirito missionario in tutto il mondo , continui a conservarsi fervido di iniziative e di fratellanza e raggiunga i posti piu’ remoti del pianeta .
    Che il valore della diversita’ cosi’ al centro nella vita di questa congregazione , diventi in tutti gli ambienti la chiave del dialogo e dell’ ascolto , dell’ accoglienza e dell’ inclusione !
    Felice Sacro Cuore
    Angela Perla

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