SAN VINCENZO (segno: acqua)

Dai salici così numerosi e dalla loro vicinanza al fiume Panaro, prende il nome di Saliceto Panaro la zona a est di Modena. I primi insediamenti, risalenti agli ultimi secoli dell’Impero romano e alle prime persecuzioni cristiane, erano costituiti da gente dedita soprattutto all’agricoltura.

La Chiesa, qui costruita, prese il nome di San Vincenzo perché proprio in quegli anni cominciava il culto di San Vincenzo martire,  dopo la liberalizzazione della religione cristiana con l’editto di Costantino. Nel 700 dopo cristo Re Astolfo, riordinando il suo regno, donava ai benedettini i territori di quella zona con l’annessa Chiesa. 

La Chiesa, durante i secoli, subiva diversi interventi di consolidamento, infatti nel 1830 veniva ricostruito il campanile pericolante. Successivamente , fra il 1834 e il 1852 fu ricostruita quasi tutta la Chiesa su progetto dell’architetto Costa. Proprio di fianco alla Chiesa , in quegli anni veniva costruita anche la ferrovia, che contribuiva ancor di più all’isolamento della zona.

 

CAPPELLA COCCAPANI (segno:olio)

Col passare del tempo vari avvenimenti storico-sociali (due guerre mondiali, alluvioni e crisi economiche)  hanno contribuito a un progressivo allontanamento degli abitanti dalla zona di Saliceto Panaro .

Negli anni 60 infatti la maggior parte di loro si spinsero a costruire case e fabbriche più vicine alla Via Emilia, per cui Saliceto Panaro perse la sua centralità anche dal punto di vista religioso rimanendo geograficamente isolato. 

Si inizia a celebrare nella cappella della villa Coccapani. 

La villa era stata costruita tra il 600/700 ( e distrutta nel 1967 per permettere la costruzione del Villaggio di Modena-est) e nel 1834 era stata aggiunta la cappella. 

Ora la cappella è stata data in uso  alla Comunità ortodossa ed è stata dedicata a Tutti i Santi.

Ma questa cappella è troppo piccola…

 

CAPANNONE VIALE INDIPENDENZA (segno: luce-fuoco)

Nel 1975, sotto la guida del parroco don Franchini, si decise di spostare il cuore della religiosità in un capannone in Viale Indipendenza. Riprese così con gran vigore e rinnovata fede la frequentazione in questa nuova Chiesa.

In quegli anni , ci fu l’arrivo dei padri Dehoniani: Padre Luciano, che diventa il nuovo parroco,  padre Onorio, padre Oliviero, i quali si insediarono proprio a Saliceto Panaro. A completare questa nuova comunità fu l’arrivo delle suore pastorelle: Suor Franca, suor Giuliana, Suor Santina, Suor Elena , suor Maddalena e suor Felicina.

Ogni domenica il capannone si riempiva sempre di più di fedeli al punto che divenne insufficiente, fu così che dopo qualche anno, si decise la costruzione di una chiesa ex-novo.

 

CAPANNONE VIA 9 gennaio (segno: veste)

16 giugno 1984– questa giornata è stata estremamente significativa per la comunità di Modena est , alle ore 18 Monsignor Santo Quadri ha benedetto ed inaugurato la Chiesa di via 9 gennaio in presenza del parroco padre Luciano. La costruzione è in prefabbricato ma con una pietra presa proprio da Saliceto Panaro, per confermare la continuità religiosa con le origini del quartiere anche se la Parrocchia verrà chiamata Regina Pacis.

Vengono progettate e costruite nuove opere parrocchiali.

La comunità si è sviluppata a dismisura con l’arrivo di nuove famiglie, si comincia a prospettare il progetto di una nuova Chiesa, non più sotto forma di prefabbricato ma una costruzione vera e propria con arcate , finestre, campanile, scala e vetrate. 

Settembre 2016 – viene posata la prima pietra (con un mattone di S. Vincenzo e uno del capannone in segno di continuità) 

2017( Inizio) demolizione della chiesa “prefabbricato” e inizio costruzione nuova Chiesa

Il 15 settembre 2019 ci sarà la DEDICAZIONE DELLA NUOVA CHIESA col Vescovo Erio

La Chiesa di Modena est: da San Vincenzo a Regina Pacis